Riassunto dell'idea di performance:
Tra i vari abitanti di San Salvi con cui ho conversato, un indignato mi ha colpito molto. La loro indignazione riguardava le persone che vanno a fare dei lavori di ricerca a San Salvi ma che alla fine non fanno niente per cambiare i problemi esistenti. Appena raccolgo informazione per sè, usufruiscono di quello che trovano - l'abbandono ed i loro problemi - e poi se ne vanno.
Non volendo fare lo stesso, ho pensato di mettere in scena elementi che non fanno parte del loro ambiente: portare qualcosa di mio, dalla mia realtà, senza cercare informazione sulla loro vita, invertendo così il gioco.
Quindi mi metto in gioco, come oggetto ad essere osservato e non come una ricercatrice che cerca di capire "i pazzi". La pazza ad essere osservata sono io e loro sono i ricercatori.
Faccio questo lavorando con i giardini abbandonati, perché così mi metto in un posto aperto, dove si avvicina chi vuole. Anche perché sono pieni di piccoli segni lasciati da chi abita intorno e da persone che passano, come me.
Dettagli del video:
- Oggetto scelto: Giocare con la contraddizione trovata - la placca di "divieto caccia", sopra il barbecue pieno di foglie;
- Azione: fare per terra, accanto il barbecue, un buco con piccoli rami prese nel posto. Mettere fuoco ed intorno mettere la carne - il tipico churrasco alla brasiliana (FOTO);
- I segni: il fuoco, la carne messe in uno spiedo, sono accanto il barbecue e non dentro, sono isolati tra loro ma allo stesso tempo hanno una relazione. Così l'intervento non cambia quello che c'è già, ma lascia dei segni ugualmente - segni per terra (piedi per terra - coscienza della realtà);
Insomma, vengo, intervengo, ci lavoro e lascio anch'io le mie tracce. Porto a loro qualcosa di mio, ma non invito nessuno a partecipare. Chi vuole sarà benvenuto. Sarò lì per essere osservata dagli occhi loro e dalla videocamera. L'oggetto strano sono io e le mie radici, non loro.